Descrizione
Caso Eichmann, banalità del male?
Il pensiero di uno psicanalista a cinquant’anni dal processo.
Il progetto perverso può riuscire in un individuo e in una civiltà? Il mio interesse per il caso Eichmann nasce da questa domanda. È l’interesse per un caso di perversione, ovvero per una forma di psicopatologia che la psicoanalisi considera un esito degenerativo della nevrosi: uno dei possibili destini del conflitto nevrotico.
Mi sono domandato se sulla scorta della documentazione fornita da Hannah Arendt sia possibile rispondere ad alcune domande: in che senso quello di Eichmann è un caso di perversione? È individuabile nella sua vicenda individuale un passaggio da nevrosi a perversione? Eichmann è semplicemente una sorta di Barbablù collocato in altra epoca, o possiamo parlare di un salto qualitativo della perversione.
Gli autori
Luigi Campagner psicoanalista, scrittore e pubblicista. Socio della Società Amici del Pensiero Sigmund Freud, associazione presieduta da Giacomo B, Contri. È presidente dell’Associazione Odon e cofondatore dei Centri Artemisia e dei Centri Snodi per donne e madri in disagio e vittime di violenza e per il trattamento del disturbo di personalità borderline. Lavora come psicoanalista a Milano e Varese
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