Dottore forestale, paesaggista e fotografo.
La passione per la fotografia, un’eredità paterna, nasce durante l’università ma trova uno sbocco più maturo solo dalla fine degli anni 90 quando inizia ad essere strumento di un percorso intimo e profondo. La fotografia diventa un'occasione di presa di coscienza di sé a partire da uno sguardo curioso e stupito sulla realtà da cui, probabilmente unica fra le arti, non può prescindere. Per Nicoloso selezionare cosa sta dentro e cosa sta fuori dall’inquadratura è un gesto che nasce dal cortocircuito fra la realtà osservata e il proprio vissuto. Linee, sguardi, contrasti o prospettive diventano così segni e metafore il cui significato va ben oltre il dato sensibile. Così vissuta, la foto che nasce nell’istante del click parla molto più del fotografo che dell’oggetto fotografato.
Questa interpretazione della fotografia lo porta naturalmente a preferire il linguaggio del bianco-nero che, ad un tempo, contiene un’essenzialità comunicativa e impone una educazione dello sguardo.
Nicoloso opera prevalentemente nella cosiddetta street photography utilizzando Leica M6 e M7, fotocamere amate per l’essenzialità, la qualità tecnica e la sobrietà, ma si cimenta spesso anche nel paesaggio per il quale utilizza medio e grande formato.