Disponibile nella collana Strumenti della Casa Editrice Odòn, il nuovo libro Centri Snodi. Parole, valori e metodologia in vendita nello shop on-line.
Il volume è il risultato della attenta e approfondita rielaborazione dei valori fondamentali, delle parole chiave e del metodo utilizzato nelle comunità dei Centri Snodi. Tali comunità ospitano adolescenti e giovani donne e hanno la caratteristica di integrare al loro interno un preciso metodo riabilitativo fatto da laboratori espressivi, pratici e psicoeducazionali con una chiara metodologia educativa e un forte supporto psicologico e trattamentale..
I fondatori dei Centri Snodi, Carlo Arrigone e Luigi Campagner (entrambi psicoanalisti), hanno affidato a Paola Fusaro (pedagogista, analista transazionale, esperta dei processi) il lavoro di attualizzazione dei valori e del metodo. Questo lavoro ha coinvolto le coordinatrici e le operatrici delle comunità Artemisia Junior, Alda Merini e Frida Kahlo e di seguito tutte le équipe delle strutture, cogliendo le indicazioni operative che venivano dalle stesse nell’attuazione quotidiana di questi concetti e del metodo di intervento utilizzato.
Artemisia Junior di Cavenago d’Adda (Lo) è una comunità educativa femminile per adolescenti “potenziata” attraverso il supporto psicologico, con più di dieci anni di esperienza.
La comunità Alda Merini di Castellanza (Va), aperta nel 2015, è un progetto sperimentale sociosanitario per il trattamento del disturbo di personalità borderline che integra il trattamento riabilitativo con il metodo GET (Gruppi Esperienziali Terapeutici).
Infine Frida Kahlo di Gerenzano (Va) è una comunità terapeutica riabilitativa a media assistenza (appartenente alla tipologia SRP1) di prossima apertura, specifica per il trattamento del disturbo di personalità borderline.
Il libro rende ragione della scelta del nome Snodi per identificare la rete della comunità in riferimento all’atto di snodare, sciogliere, quei nodi psicopatologici che costringono l’esperienza del soggetto in una dimensione di sofferenza e disagio. I fondatori fanno esplicitamente riferimento a una delle principali acquisizioni della psicoanalisi, sin dalla sua scoperta da parte di S. Freud: “La psicologia individuale è, al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale” (cfr. S. Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’io).
A partire da questa acquisizione psicoanalitica e dalle successive rielaborazioni, i Centri Snodi hanno elaborato la loro identità e la loro mission, caratterizzata dalla cultura di comunità, metodo di cura e strumento terapeutico fondati sulla coltivazione della cura della relazione.
Il metodo di trattamento integra diverse competenze professionali nel settore educativo, psicologico e sanitario, con l’obiettivo della crescita dell’individuo e della sua completa autonomizzazione per raggiungere la guarigione attraverso la cura di tutte le forme delle relazioni comunitarie.
La cultura di comunità dà forma al setting della cura secondo i principali principi democratici delle prime comunità di stampo anglosassone, tra cui si ricordano Maxwell Jones (socioterapia) e Tom Main. Delle loro esperienze pionieristiche racconta il famoso volume di R. Rapoport Community as doctor (1960). Tra i concetti fondamentali: compartecipazione nei processi decisionali, condivisione (fare insieme), confronto, sostegno reciproco, ascolto, apprendere dall’esperienza, trattamento gruppale.
Il volume espone il razionale dei valori di riferimento, elaborando in maniera dettagliata le parole chiave:
- soggetto (pensiero, normalità, salute psichica, trauma, giudizio, relazione curata),
- comunità (cultura, convivenza, cura di sé, cura dell’ambiente),
- équipe (integrazione, collaborazione, astensione dal giudizio),
- cura (malattia, motivazione, esperienza, lavoro di gruppo).
Una particolare attenzione viene riservata all’integrazione all’interno dell’esperienza comunitaria, al metodo GET (Gruppi Esperienziali Terapeutici), assunti dai Centri Snodi come parte fondamentale della cura di comunità.
Il processo di attualizzazione di tali valori, elaborato in collaborazione con gli operatori della comunità, li sviluppa nella quotidianità del lavoro e propone indicazioni pratiche diventando strumento operativo per gli operatori che in comunità generano tale convivenza.
Corredano il volume, in appendice, l’articolo di Luigi Campagner e Carlo Arrigone Un modello di integrazione sociosanitaria innovativa pubblicato in Prospettive Sociali (2018). L’articolo ha ottenuto il premio nazionale IRS – CNOAS – PSS come esperienza significativa nel campo del welfare e dei diritti sul territorio.
Sempre in appendice il protocollo di intesa tra gli enti gestori dei Centri Snodi (Il Sentiero e La Clessidra, cooperative sociali) e l’associazione GET (Gruppi Esperienziali Terapeutici).
Il volume documenta un lavoro di ricapitolazione, di sintesi, di attualizzazione e condivisione di un percorso durato un decennio, che ha visto l’apporto di molte persone. Allo stesso tempo esso rappresenta l’offerta chiara dei valori, dei metodi, cioè della policy dei Centri Snodi.
AGGIORNATO IL: 11/09/2021